Ecco qualche consiglio per mantenere al meglio le maglie da calcio. La squadra di calcio Toma Maglie ha militato nelle diverse categorie sfiorando, dopo aver vinto il campionato di Serie C nella stagione 1951-1952, la promozione in serie B sfumata con gli spareggi tra le squadre vincitrici dei rispettivi gironi nazionali di serie C. Memorabili furono gli spareggi finali con il Cagliari, il Piacenza e il Vigevano che sancirono la promozione in serie B del Cagliari. Dopo un campionato dominato il 19 marzo 2023, sul campo neutro dello stadio Marco Tomaselli di Caltanissetta il Catania si impone contro il Canicattì (1-4), decretando così la matematica promozione in terza serie. In campionato il Foggia non continua a giocare come prima, in sei partite il Foggia subisce quattro sconfitte, lasciando da parte il campionato e concentrandosi solamente sulla coppa Italia. La storia della maglia più bella del mondo, dei suoi quattro colori magici che fan venire i brividi, una maglia unica, maglie calcio a poco prezzo affidabile votata più volte da fonti autorevoli come “la più bella del mondo”.

Ci sono marchi di abbigliamento che hanno fatto la storia dello sport e del calcio in particolare: colossi che si sono avvicendati anno dopo anno sulle maglie di tutti i team di Serie A, ma anche piccoli marchi italiani che sono comparsi solamente per qualche stagione. Diciamolo chiaramente: le divise ufficiali sono tutt’altro che a “buon mercato”, ma rappresentano team e brand che sono ormai diventati la storia del calcio italiano e internazionale. Personalizzazione: Aggiungi nome e numero personalizzati oppure scegli di applicare patch ufficiali dei campioni e dei campionati sulle tue maglie. Gli anni ’90 sono il trionfo del poliestere, un tessuto versatile, che può essere appunto: stampato a piacere (sponsor, numeri e nomi dei calciatori compresi) oppure addirittura creato con trame particolari, come può essere il logo dello sponsor tecnico o della squadra stessa. Peñarol chiuse gli anni trenta con un secondo posto, dopo aver perso lo scontro diretto contro il Nacional, crea la tua maglia da calcio in un torneo segnato dal primo sciopero di calciatori professionisti in Uruguay. Il mitico Napoli di Maradona vestiva NR, mentre nasceva anche un secondo marchio, N2 che prese il posto del precedente dopo il fallimento. Tra chi gioca ancora, guardando a casa nostra, viene in mente solo il centrocampista del Napoli Allan, unico azzurro in campo con la numero 5 dentro i pantaloncini.

Probabilmente sì. Pochi di noi, nella vita di tutti i giorni, si infilano polo o t-shirt dentro i pantaloni e da un po’ di tempo anche la camicia può uscire dalla linea della cintura anche se abbinata a una giacca elegante. Seguendo la “moda extra-large” dei primi anni 90, anche le divise dei campioni di quei tempi vestono molto larghe e presentano combinazioni di colori spesso sgargianti, grazie alle infinite possibilità offerte dalla stampa in sublimatico. La partita si conclude con il risultato di 2-1, grazie alle reti di Ogunseye e Ragatzu. I dubbi erano legati al fatto che uno sponsor potesse, grazie ai soldi, influenzare la gestione di una squadra o addirittura superarne il “peso storico” (come succedeva nel basket di allora, ad esempio). Tuttavia si era ancora lontani dal concetto di sponsorizzazione, seppur le aziende cominciassero a entrare nel mondo del calcio. Naturalmente, in un anno in cui l’apparecchio sportivo predominante è la Coppa del mondo di calcio, è tutto andando essere circa magliette di calcio. Che tu sia alla ricerca di scarpe da calcio, abbigliamento o accessori per il campo o desideri completare il tuo look off pitch con scarpe da ginnastica alla moda, kit da calcio e abbigliamento sportivo alla moda, pro:direct ti offre tutti i migliori prodotti delle migliori marche.

L’azione politica di Pertini in quel periodo mirava anche al raggiungimento delle riforme sociali necessarie al recupero del paese, devastato sia dall’esperienza fascista, sia dalle tragedie della guerra, ma soprattutto al tentativo di eliminare radicalmente qualsiasi possibile rigurgito del regime mussoliniano. Fin dai primi anni ’40 per i tifosi, era possibile acquistare le “maglie ufficiali” e indossare i colori dei propri beniamini e questa usanza e passione si è tramandata di anno in anno fino ai giorni nostri. È un’usanza che parte dalla metà degli anni ’40 e quando la squadra vince lo scudetto, il relativo stemma a forma di scudo tricolore appare sempre all’altezza del cuore. Facendo qualche passo indietro nel tempo, tra i primi marchi ad apparire sulle divise ufficiali, già dalla metà degli anni ’70, c’è sicuramente l’Adidas, con il classico fiore a tre punte, apparso nei primi tempi sulle maglie della Fiorentina, tra le altre. Al termine della stagione 2012-2013, conclusa con il mancato accesso ai play-off all’ultima giornata, Rosati (in procinto di entrare nei quadri dirigenti del Genoa) cedette la proprietà e la presidenza del club a Nicola Laurenza, già da tre stagioni sponsor principale dei biancorossi. La squadra balcanica riuscì ad aprire la campagna di qualificazione con una vittoria (3-0) in casa contro l’Armenia il 18 agosto 2004. Questa sarebbe rimasta l’ultima vittoria casalinga della squadra di lì ai successivi tre anni.