Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Cosenza Calcio. Intanto, nell’estate del 2004, il Cosenza Calcio 1914 S.p.A. fu riammesso in Serie D dopo una sequela di ricorsi alla giustizia ordinaria. Intanto, nei primi mesi del 1929, le forze sportive cosentine, che non sopportano la sottomissione dello sport alla politica, rifondano il Cosenza rossoblù, stavolta con la denominazione Cosenza Sport Club. Dopo la sospensione causata dallo scoppio della seconda guerra mondiale, la ripresa dell’attività agonistica a Cosenza sarà particolarmente laboriosa. Alla fine della stagione 1938-1939 il portiere cosentino Luciano Gisberti verrà ceduto alla Liguria, squadra genovese di Serie A: sarà il primo cosentino a militare in massima serie. Nello spareggio disputato a Salerno il risultato, dopo i tempi supplementari, fu di 1-1. Al termine dell’incontro il portiere rossoblù Gisberti denunciò anche un tentativo di corruzione attuato dal presidente del Messina. Concluse al sesto posto in graduatoria con 44 punti, a un punto dal terzo e dietro la Reggina e la Cremonese, anch’esse a 44 punti ma con la classifica avulsa favorevole nei confronti dei silani. Nel 1995-96 la squadra fa un gran campionato, arriva terza dietro Treviso e Livorno, ma deve arrendersi ai play-off contro la Fermana a causa di una rete di Pennacchietti subita nel recupero della gara di ritorno a Terni (al termine della quale ci saranno gravi incidenti fuori dallo stadio, con un ragazzino di dieci anni ferito).
La nuova maglia, tuttavia, non porta fortuna, visto che dopo dieci giornate la squadra è fanalino di coda con quattro punti, ma una vittoria in maglia rossoblù contro la capolista Salernitana risolleva i calabresi, che centreranno una salvezza insperata. Nella stagione 1957-1958 il Cosenza, guidata dal bomber Mario Uxa (capocannoniere del campionato per 5 stagioni consecutive), ottenne la vittoria del girone dell’Interregionale Prima Categoria e conquistò il titolo di campione d’Italia di categoria, ex aequo col Mantova e lo Spezia. La collaborazione tra il brand e le Cherries comincia in League One e si conclude in Championship, con casacche mai troppo elaborate dal punto di vista del design ma che mettevano in risalto i colori e alla tradizione della squadra del sud dell’Inghilterra. Nella stagione 1994-95, con l’allenatore Loreno Cassia coadiuvato dal preparatore Enrico Bona, il Licata arrivò ai play-off, ma venne sconfitto dalla Sancataldese che a sua volta approdò nel Campionato Nazionale Dilettanti. Si hanno così due squadre a Cosenza ed entrambe partecipano al campionato di Terza Divisione 1928-1929 che si disputa nell’estate del 1929: prevale, a parità di punti, la squadra che rappresenta il regime che, nel frattempo, il 6 giugno 1929, maglie squadre calcio viene trasformata in Associazione Sportiva Fascista Cosenza.
Nella sua storia ha vinto due scudetti nei campionati 1968 e 1969, organizzati dalla UISP. La presidenza fu assunta da Osvaldo Siciliano, che aveva propositi di rilancio, ma il campionato fu vinto dai «cugini» del Rende. Nella sua storia il club si è aggiudicato un titolo di IV Serie nel 1958, una Coppa Anglo-Italiana nel 1983 e una Coppa Italia Lega Pro nel 2015, divenendo la prima ed unica squadra calabrese ad aver vinto un trofeo nazionale. Serie B di tutt’altro tenore e le ottime prestazioni in Coppa Italia, dove i silani uscirono ai sedicesimi di finale con i futuri vice-campioni d’Italia della Lazio. Dopo aver conseguito il piazzamento utile per la disputa della Coppa Italia Professionisti (1986-1987), Di Marzio fu l’artefice, nel 1987-1988, della promozione in Serie B attesa per ben 24 anni, beneficiando di calciatori quali Simoni, Marino, Lombardo, Castagnini, Giovannelli, Galeazzi, Bergamini, De Rosa, Lucchetti, Urban, Padovano, oltre a Fantini, Montrone, Maniero, Del Nero, mentre il timone della presidenza era nelle mani dell’avvocato Giuseppe Carratelli. Tra i protagonisti di quel campionato si ricordano Michele Padovano, Maurizio Lucchetti, Luigi De Rosa e Alberto Urban.
La Macedonia vinse solo una volta nel girone, il 7 giugno 2003, quando piegò il Liechtenstein per 3-2 in casa, e non si qualificò al campionato europeo del 2004 in programma in Portogallo, finendo quarta in classifica con 6 punti. Negli anni novanta furono molti i calciatori stranieri in maglia laziale: fra i tanti da citare sono i tedeschi Karl-Heinz Riedle, vincitore del mondiale del 1990 giocato in Italia, e Thomas Doll, vice-campione continentale all’europeo del 1992, l’inglese Paul Gascoigne, talentuoso centrocampista noto anche per le sue vicende extra-calcistiche, l’olandese Aron Winter, campione continentale all’europeo del 1988, il croato Alen Bokšić, il ceco Pavel Nedvěd, insignito del Pallone d’oro nel 2003, il portoghese Sérgio Conceição, il cileno Marcelo Salas, gli argentini José Chamot, Matías Almeyda, Diego Simeone e Juan Sebastián Verón ed i serbi Siniša Mihajlović e Dejan Stanković. Da subito, molti dei nostri articoli sono disponibili anche in versione ECO (100% poliestere riciclato da bottiglie di PET). La ASF Cosenza ottiene il diritto alla promozione in Seconda Divisione, ma resta in vita solo tre mesi; infatti l’ambiente sportivo cittadino, consapevole dei suoi limiti, in vista del nuovo impegnativo campionato, riesce a trovare un punto d’accordo e la ASF confluisce nel Cosenza Sport Club.
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